Quando scoprite che la cantina di Pascal si trova sotto l’autofficina di famiglia, è facile pensare a quello che i francesi chiamano: “vin de garage”. Lasciando a parte le facili battute, il lavoro di Pascal è svolto nel totale rispetto della natura. La tradizione costituisce il punto di partenza e di arrivo di ogni scelta, sia che si tratti della gestione della vigna, sia che si tratti della vinificazione e dell’affinamento in cantina. Le vendemmie, come ogni altra lavorazione in vigna, sono effettuate a mano. Pascal utilizza solamente lieviti autoctoni al fine di esaltare l’espressione territoriale dei suoi vini. Le botti dove riposa il vino hanno un’età media di 60 anni. I vini non sono filtrati. I vigneti sono situati sul mitico terroir di Chavignol. Il cru di Mont Damnés è eroicamente coltivato con l’ausilio dell’argano. “Straordinario sebbene minuscolo produttore di Sancerre” – Armando Castagno, Bibenda 36, marzo 2011. ”Questi vini, che hanno la tensione gessosa di Chavignol e insieme la lieve grassezza delle vendemmie tardive con un pizzico di zucchero residuo, attraversano i decenni senza problema, e contribuiscono alla leggenda dei grandi vini di Sancerre. Le cuvée Mont-Damnés e Grande-Côte sono da mettere in cantina e da conservare almeno una decina d’anni.” – Bettane & Desseauve 2017. “Le raccolte hanno luogo a maturità molto alte e i vini sono lenti a farsi ma invecchiano ammirevolmente. Il quarto di secolo non li spaventa.” – Les meilleurs vins de France 2015.
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